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Immagine del redattore Paolo Cosseddu

Cose che non sono per forza solo di sinistra


«Lo ius scholae non è di sinistra»: lo dice, rullo di tamburi, il segretario di Forza Italia e vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani. La Lega non l’ha presa bene, e ha immediatamente risposto facendo uscire sui social una card in cui si accosta Tajani stesso a Elly Schlein, e Forza Italia al Pd. Se poi per caso quella dichiarazione contenesse un sottotesto, e facesse in qualche modo seguito ai vari segnali che la famiglia Berlusconi sta mandano da un po’ di tempo in qua alla destra, ultima Marina Berlusconi sui diritti civili, come dire, messaggio ricevuto forte e chiaro.

Ma non importa. “Trovare una soluzione sul tema della cittadinanza non è un capriccio modernista o una forma di cedimento all'agenda della sinistra. Ci troviamo da anni di fronte a una situazione che richiede una soluzione ed è sempre più importante dare una risposta ragionevole e seria”: chi l’ha detto? Qualche capitano di nave da soccorso di una Ong? Zerocalcare? No, l’ha scritto giorni fa Alessandra Mussolini, aggiungendo: “Alzare barricate ed assumere una posizione di chiusura su questo tema è miope ed improduttivo. Quando ripeto che su questi temi occorre coraggio, alludo proprio alle difficoltà che traspaiono dal dibattito delle ultime ore. Quella dello ius scholae è la soluzione ideale perché la scuola è il contesto ideale per favorire una reale integrazione. È infatti una soluzione che ci permette di guardare al futuro con fiducia, perché per governare un fenomeno bisogna affrontarlo seriamente, non far finta che non esista”. Alessandra Mussolini, capito?

 

Eppure ha ragione, e così pure Tajani. Sono le circostanze, diciamo così, che ci hanno portato, nel corso di anni, di decenni, a pensare che il famoso arco costituzionale debba spingersi sempre un po’ più in là, fino a includere i fascisti, e a quel punto perché no, pure i nazisti, e tutto il bagaglio ideologico che si portano appresso sin dai recessi più oscuri del ventesimo secolo. Che è un po’ come ammettere in un club del libro i pompieri incendiari di Fahrenheit 451. Invece, in fondo, il pensiero conservatore classico è diverso, e non è poi tanto complicato da riassumere: Stato leggero, poche tasse, fede nel mercato come strumento di avanzamento sociale, e questo più o meno è quanto. Tutte cose su cui ci si potrebbe prendere per i capelli, anche furiosamente, specialmente se viste con occhi progressisti: ma sono posizioni che stanno dentro il ventaglio delle scelte democratiche. Al contrario, non sta scritto da nessuna parte che, se non si è di sinistra, o al limite moderati, si debbano per forza odiare gli stranieri. O si debba essere omofobi. O si debba imporre la propria religione agli altri, o pensare che le donne debbano stare a casa a cucinare e a badare ai figli. Che ci si debba prendere gioco di ciò che dice la scienza, o diffidare della verità a favore di spiegazioni non importa quanto improbabili. Che sia obbligatorio attaccarsi alle tradizioni, anche alle questioni più risibili come la pizza o la carbonara, nel terrore che un kebab possa sconvolgere la propria identità evidentemente fragilissima.

 

E non è per forza “di sinistra”, pensarla diversamente su ognuna di queste faccende. Condividerle tutte in blocco, quello sì che invece è rivelatorio. Perché tutta questa roba, in realtà, fa parte di ben altro retaggio culturale e politico, che col tempo è diventato egemonico per via del fatto che un po’ tutti, a un certo punto, hanno iniziato a pensare che “questo è ciò che vuole la gente”. Anche a sinistra, anche nel Pd, anche nell’estrema sinistra cosiddetta rossobruna, anche nelle forze “fuori dal foglio” e dal grafico destra-sinistra come ad esempio il Movimento 5 Stelle. Facendo un bilancio di questi decenni di inseguimento di quello che ci è stato raccontato come comune sentire, davvero possiamo dire che il peggioramento nella vita dell’italiano medio è stata dovuta al fatto che sono entrati un po’ di migranti, con grandissime difficoltà? Che è colpa del fatto che le persone omosessuali sono un po’ più libere, anche se molto parzialmente, di vivere alla luce del sole? Davvero qualcuno può guardare alle miserie della propria vita, al salario troppo basso, alla bolletta del gas troppo cara, ai figli che non hanno prospettive e concludere che sì, perbacco, è colpa di Ahmed, o è colpa di Franco che oggi si chiama Cinzia?

 

Eppure, questa è la narrazione dominante, anzi unica, che abbracciano tutti, con pochissime eccezioni. I risultati sono sotto gli occhi di chiunque abbia la pazienza di osservarli, e non solo sono pessimi, ma facilmente andranno verso il peggio. A meno che certo, hai visto mai, a un certo punto non ci si fermi e ci si chieda: di grazia, perché diavolo lo stiamo facendo? A sinistra, ma anche, volesse il cielo, a destra: come Tajani, ad esempio. Che non è esattamente Giscard d'Estaing, anzi, e ciò malgrado, miracolo, forse forse ci sta arrivando pure lui. Che si può ritornare a una destra normale, una che non se la prenda con le persone per metterle le une contro le altre. Sarebbe una gran cosa e chissà, forse può partire anche da uno come Tajani, non importa: purché qualcuno lo faccia, va bene anche il più improbabile. Da cui continueremo a dividerci per mille altri questioni, senza dubbio, ma di quello potremo parlare poi, con calma, dopo.

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