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Immagine del redattore Paolo Cosseddu

Il filo che collega Giorgia Meloni, Starmer, Renzi, il Pd e il Campo Largo



Il nuovo premier britannico Starmer vuole imitare il “successo” di Giorgia Meloni nel respingere i migranti: e meno male che doveva essere un progressista. Ma intanto, glielo spiega il Guardian, che pubblica oggi un drammatico reportage su cosa accade sulle coste nordafricane. Aguzzini pagati dal Governo italiano e da Bruxelles, che pestano e stuprano i migranti, e fanno affari con i trafficanti: ecco, qual è il segreto di Giorgia Meloni, caro Starmer. Le somme stanziate sono destinate alla guardia nazionale tunisina, le quali però, secondo il giornale inglese, prendono soldi per organizzare a loro volta nuove partenze. Donne e bambini vengono abbandonati spesso nel deserto, senza cibo e acqua: a Bruxelles si sa, ma si chiude un occhio, anzi i piani prevedono di destinare ulteriori risorse a quello che viene definito un progetto per “esternalizzare i confini del sud Europa”. Il presidente tunisino Saied, dal canto suo, accumula migranti con la minaccia nemmeno troppo velata di farne partire sempre di più nel caso il rubinetto dovesse chiudersi.

Di questo modello vantato da Giorgia Meloni, giorni fa, Starmer si è detto un ammiratore: lo stesso Starmer che ha per consulente Tony Blair e la sua società internazionale di consulenza politica, quella che recentemente ha reclutato tra le proprie fila anche Matteo Renzi. Lo stesso Renzi che oggi si presenta come nuovo alleato e partner del Campo Largo e del Pd. Tutto si tiene, insomma, nello schifo totale.

Intanto, va avanti la raccolta delle firme per il referendum sulla cittadinanza, giunto quasi a quota centomila. È proprio il caso di dire che sarebbe bene dare un segnale.

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