In senso figurato e attraverso un processo di ampliamento semantico, a partire dalla prima decade del XXI secolo il termine ha conosciuto un vasto impiego nel linguaggio giornalistico e in quello comune per definire i costrutti ideativi volti a confutare fatti scientificamente o empiricamente accertati, contraffacendo la realtà ed elaborando teorie alternative, in aperta opposizione con le evidenze e legittimate solo dal fatto di essere sostenute da una minoranza, ciò che conferirebbe loro – come sostenuto dal sociologo a K. Kahn-Harris nell'imprescindibile volume Denial. The unspeakable truth (2018) – carattere di oggettività rispetto alla narrazione ufficiale, inficiata da interessi economici o politici.
"Imprescindibile", così la Treccani definisce "Negazione" di Keith Kahn-Harris nella sezione dedicata ai "nuovi negazionismi" della sua voce sul negazionismo.
Questo libro, da ieri disponibile sul sito di People e dall'8 settembre in libreria, è infatti un testo della massima importanza per chi intenda approfondire il tema del negazionismo nelle sue radici sociali e psicologiche, e soprattutto la sua evoluzione in quello che Keith Kahn-Harris ha definito come post-negazionismo, la sua variante più virulenta, e quindi persino più cupa e più allarmante, cui vanno ascritti molti dei fenomeni che hanno segnato gli ultimi anni, da QAnon alle espressioni pandemiche del movimento No-Vax, dal diffondersi della cosiddetta alt-right prima negli USA e poi in Europa alle esternazioni vergognose di personaggi come l'ex portavoce della regione Lazio Marcello De Angelis e del generale Vannacci.
Non dovete però pensare a Negazione come a un difficile testo accademico riservato a un'elite. Al contrario, uno dei motivi che ci ha spinto a tradurre il lavoro di Kahn-Harris è il suo essere tanto approfondito quanto alla portata anche di chi per la prima volta si avvicina a questo argomento: un perfetto esempio della piena realizzazione di quel virtuoso bilanciamento tra agilità e rigore scientifico che è sempre stato l’obiettivo della saggistica targata People.
Negazione è un preziosissimo manuale per comprendere meglio quali siano gli aspetti più controversi della nostra cultura e i punti di debolezza del nostro patto sociale, che non vanno visti come luoghi di minor resistenza dai quali il negazionismo – e tutto ciò che sottende – percola, ma piuttosto come le radici da cui trae nutrimento. Di conseguenza, in un senso più ampio, questo libro è una delle chiavi per interpretare l’epoca della Grande Transizione – quella che tiene insieme tutte le grandi questioni del nostro tempo – ed è un invito a impegnarci, tutte e tutti, perché il suo sbocco non sia quello dell’odio, della violenza, del caos.
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