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Immagine del redattoreRedazione People

L'invenzione della mafia nigeriana - parte 1


Riportiamo di seguito l'interessante inchiesta del giornalista Lorenzo D'Agostino, che ringraziamo per aver condiviso con noi questa vicenda dai contorni a dir poco sorprendenti.


Prima di raccontare la storia più assurda su cui abbia mai lavorato, una premessa: quando dico che la mafia nigeriana è un'invenzione di polizia e procure, dico "soltanto" che non esistono, in Italia, associazioni nigeriane di tipo mafioso come definite dall'art. 416 bis del c.p.

Ci sono splendide sentenze che mi danno ragione, e sentenze raffazzonate che mi contraddicono. Ci tornerò. Per ora è importante chiarire che *tutte* le "prove" dell'esistenza della mafia nigeriana provengono dalle dichiarazioni dei pentiti.


Tutte, tranne una: la Bibbia Verde.







La Bibbia Verde è l'unica prova fisica esistente della natura mafiosa di un'associazione nigeriana, un'associazione chiamata "Maphite". Ne hanno parlato tutti i media, descrivendola come "manuale", "testo sacro", o "costituzione" della mafia nigeriana.




La Bibbia Verde è stata rinvenuta nell'ambito dell'indagine che l'ex commissario Fabrizio Lotito (in foto) ha definito "il fiore all'occhiello" della squadra anti-tratta da lui diretta presso la procura di Torino. Prima di entrare in Fratelli d’Italia...

e prima di dirigere la squadra anti-tratta, Lotito faceva il vigile urbano. Secondo l'agiografia che gli ha dedicato @sergio_nazzaro, era noto come "quello delle puttane". L'inchiesta sui Maphite l'ha portato a diventare consulente della commissione parlamentare antimafia.


L'indagine diretta da Lotito e dal PM Stefano Castellani ha fatto la storia: la RAI le ha dedicato un documentario, Black Mafia, la cui sobria intro mostra un serpentone nero che esce dall'Africa per strangolare l'Italia, presentato dall'ex deputato PD Gianrico Carofiglio.

L'inchiesta sui Maphite è stata coordinata anche dalla Direzione Nazionale Antimafia di Cafiero de Raho, oggi senatore Cinque Stelle. Un'impresa mastodontica, incensata da tutto l'arco parlamentare. "L'attività di indagine ha comportato più di 500mila telefonate intercettate”...

...mi ha raccontato Lotito. 500mila telefonate, pensateci: a mezzo minuto per telefonata, fanno sei mesi ininterrotti di conversazioni, giorno e notte. Con un'attività di indagine così, pensate a quante prove devastanti saranno state raccolte contro i Maphite. E invece…

Invece, sul potere intimidatorio dei Maphite, elemento definitorio dell'associazione mafiosa, il meglio che è riuscito a fare il PM è stato "sviscerare in tutti i dettagli" IL FURTO DI UNA BICICLETTA. Lo so, si fa fatica a crederci, ma leggete voi stessi.

"Una vicenda insignificante scaturita da un piccolo sopruso, proseguita con due settimane di chiacchiere e infine spentasi senza alcun gesto eclatante che sia dimostrativo di potere mafioso" - scrive la III sezione penale del Tribunale di Torino. Però c'è la Bibbia Verde.

La Bibbia Verde non lascia dubbi sulla natura mafiosa dei Maphite: c'è tutto, gerarchie, regole interne. È così esplicita che è quasi ridicola. Ecco un passo dalla traduzione fatta dalla polizia: "Ci occuperemo di droga, contract killing, prostituzione, rapine su larga scala…"

Un passo che piace molto ai giornali: "Gli omicidi vengono col sorriso". A questo punto qualche appassionato di film sulla mafia potrebbe iniziare a farsi delle domande. Ma nessuno tra gli inquirenti se le è fatte. Quindi andiamo avanti: com'è stata ritrovata la Bibbia Verde?








Il commissario Lotito, che abbiamo intervistato, ci ha detto: "La Green Bible è stata ritrovata grazie a un'intercettazione. Noi eravamo presso i nostri uffici e abbiamo captato una telefonata, un messaggio [...] che sarebbe appunto giunta questa Green Bible".

Abbiamo intervistato anche Stefano Orsi, un PM di Bologna che ha processato diversi membri dei Maphite, che ci ha detto: "Da un'intercettazione si capiva che stava arrivando qualche documento. Allora l'abbiamo bloccato in un ufficio postale".

La versione di polizia e procura sul ritrovamento della Bibbia Verde è stata addirittura messa in scena nel documentario RAI Black Mafia. Però è tutto falso. Il commissario Lotito, il PM Orsi, il PM Castellani mentono.


È il momento di fare la conoscenza di Thomas Omoregie, aka Oscar, nome di battaglia Omi Rattle Snake: il collaboratore di giustizia sulle cui dichiarazioni si basa quasi per intero il processo Maphite. È lui che parla per la prima volta agli inquirenti dell'esistenza della BV.

Oscar, arrestato in passato per sfruttamento della prostituzione, traffico di droga, carte di credito false, è praticamente un pentito di professione. Questa, secondo i verbali degli interrogatori, è almeno la sua quarta collaborazione con gli inquirenti.


Diverse sentenze ritengono Oscar un collaboratore attendibile. Un pentito ha parlato della Bibbia Verde; poi, grazie a un'intercettazione, la Bibbia Verde salta fuori: se fosse andata così, l'autenticità del documento sarebbe inoppugnabile. Ma non è andata così. Per niente.

È febbraio 2018. L'omicidio Mastropietro, l'attentato di Traini, la campagna elettorale di Fratelli d'Italia hanno generato un'attenzione senza precedenti verso la "mafia nigeriana". Oscar, in carcere dal 2016 per l'appartenenza ai Maphite, viene misteriosamente scarcerato.

Poco dopo Oscar chiede di parlare con gli inquirenti, con cui collabora da oltre un anno. Racconta di aver appreso che una copia della Bibbia Verde, che può essere posseduta solo dai vertici dei Maphite, sta per essere spedita da Lagos al nuovo boss in Italia.

Qui le cose si fanno comiche. Oscar ha ottenuto quest'informazione, dice, perché un suo amico Maphite, anni prima, aveva fatto il log-in su Facebook dal suo computer. La finestra era rimasta aperta, consentendogli di accedere a un gruppo Facebook segreto dei Maphite. Ok.

Su questo gruppo Facebook, dice il pentito, qualcuno ha postato il codice di tracciamento DHL del pacco contenente la Bibbia Verde, il documento super segreto di cui solo lui conosce l'esistenza. Quindi la scientifica di Roma va comodamente a ritirarlo a un magazzino DHL a Roma.

Ora fingiamo che tutta questa storia non sia una farsa e seguiamo gli inquirenti nel loro ragionamento: se la Bibbia Verde può averla solo il boss dei Maphite, il destinatario dev'essere stato individuato e quanto meno indagato. E infatti è quello che raccontano ai giornalisti.

"La BV📗 è stata fotografata e poi rimandata direttamente al Don in modo che non capisse che eravamo intervenuti" (Lotito) "Se lo sono trasmesse due persone che non sapevano che noi sapessimo. Ed entrambi facevano parte della mafia". (Orsi) Anche queste sono bugie. CONTINUA...

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