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  • Immagine del redattoregiuseppe civati

Napoleone III (mandato)



Metà dello schieramento politico e speriamo anche qualcosa in più si sta preparando alla mobilitazione contro la doppietta “autonomia differenziata” e “premierato assoluto”, concepita da premier e vicepremier, in uno scambio politico che si gioca sulla Costituzione repubblicana.

Si segnala qualche defezione (Renzi, in coerenza con la sua riforma, starà con Meloni sul premierato, ad esempio) e qualche incertezza (tra chi si è detto favorevole a una delle due o addirittura a entrambe, in passato, anche nella parte del centrosinistra) ma è diffusa la preoccupazione per le riforme della destra.

Se però si vogliono affrontare queste due campagne con la necessaria sincerità, beh, allora ci si deve opporre alla possibilità per i presidenti di Regione di candidarsi per un terzo mandato, che in qualche modo tiene insieme sia la questione “secessionistica”, sia la questione “autoritaria”.

A quanto pare nel campo progressista non è emersa la necessaria determinazione in questo senso: perché la questione riguarda le carriere politiche, perché ci sono personaggi ingombranti e dai tratti dichiaratamente napoleonici, perché si rischia di perdere altre regioni, dopo averle già perse quasi tutte.

Vedremo se soprattutto il Partito democratico, caleidoscopio di posizioni e di approcci diversi, sarà capace di schierarsi con decisione. Se così non sarà, la battaglia per la Costituzione partirà nel peggiore dei modi, perché non si coglieranno – ancora una volta – né il tema democratico, né quello che riguarda la rappresentanza politica. Difficile parlare di torsione autoritaria se a quella torsione si contribuisce, insomma. E non da oggi.

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