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  • Immagine del redattoreStefano Catone

Referedum Cittadinanza: da oggi si può firmare



“Referendum Cittadinanza. Figlie e figli d’Italia”. È online da oggi la raccolta firme per l’indizione di un referendum sulla cittadinanza che, con una semplice modifica nella norma vigente - che andrebbe a ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza necessari per fare domanda di cittadinanza -, scardinerebbe larga parte di un sistema assolutamente irragionevole e fuori dal tempo.


La prima pubblicazione di People, Il capitale disumano. Salvini e l’odio per decreto, trattava anche questo tema, e ci aiuta a ripercorre l’evoluzione di questa norma. Fino al 1992, era necessario risiedere in Italia per 5 anni, per poter richiedere il riconoscimento della cittadinanza. Dal 1992, per ottenere la cittadinanza italiana, è necessario risiedere regolarmente e continuativamente in Italia per dieci anni. A quel punto è possibile fare domanda e le istituzioni italiane hanno tre anni di tempo per rispondere. Prima di Salvini questo termine – mai rispettato – era di due anni. Con Salvini è stato portato a quattro e, con i successivi governi a cui partecipava anche il Partito Democratico, il termine è stato ridotto agli attuali tre anni. Di conseguenza, per ottenere la cittadinanza italiana ci vogliono tredici anni, una quantità di tempo enorme se pensiamo cosa fa una persona in tredici anni: affittare o comprare casa, un mutuo, magari dei figli, svariati lavori, cicli scolastici.


Una norma, quella attuale, che non tiene conto dei cambiamenti che sta vivendo la nostra società, che tende a cristallizzare la demarcazione tra “noi” e “loro”, e che inevitabilmente si ripercuote in tutte le norme che riguardano le persone straniere o migranti. Succede “a casa nostra”, così come succede in gran parte del continente – sia sufficiente pensare ai distopici, ma reali, piani di “remigrazione”, che altro non sono se non delle deportazioni (cfr. Nuvole nere nel cielo d’Europa, di Giuseppe Civati).


Per cambiare alla radice la legge sulla cittadinanza bisogna firmare. Come People non possiamo che sostenere una campagna che investe sulla convivenza, sul superamento di steccati e confini, e che ha ricadute pratiche dirette e molto concrete sulla quotidianità di milioni di persone. Lo si può fare a questo link: https://www.attivati.referendumcittadinanza.it/

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