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Immagine del redattoreMary Maloney

Senza parole


In Florida è arrivato l’uragano Milton, a meno di due settimane dal disastro provocato da un altro uragano, Helen, che aveva causato più di 230 morti e distrutto zone della Florida, Georgia, South Carolina, North Carolina, Virginia e Tennessee. Case spazzate via come foglie secche, palazzi crollati, negozi e scuole completamente sommersi dall’acqua. Migliaia di persone senza casa, senza cibo, senza più niente.

Nel frattempo Ron DeSantis, il Governatore della Florida - lo stato americano più colpito dagli eventi metereologici estremi - non è rimasto con le mani in mano. Lui la decisione più difficile e necessaria per proteggere i suoi concittadini dai danni di questi eventi climatici disastrosi l’ha già presa: ha tolto la parola “climate change” dalle leggi del suo Stato.


Ha detto di essere “not a global warming person” e ha approvato una norma per cancellare ogni riferimento al cambiamento climatico nei documenti ufficiali. Questa modifica è attiva da luglio di quest’anno.

Chissà, forse sperava che eliminando la parola venisse eliminato anche il fenomeno, per magia. Fatto sta che ora la vita dei cittadini della Florida è stata distrutta da un non-so-chi, una specie di Voldemort, l’Innominato di Alessandro Manzoni.

Il cambiamento climatico. Che però non si può dire.

Chissà quindi come chiameranno questa cosa strana che fa volare via gli alberi, che priva gli ospedali di corrente elettrica, che allaga asili, campi, allevamenti. Venti a 300 km orari, oltre 2 milioni di persone evacuate. Come potranno prendersela con qualcosa che non ha un nome?

Se non lo chiami il pericolo non fa meno paura. Il governatore della Florida, come un bambino nascosto sotto al letto, crede che questo sarà sufficiente a proteggerlo dalla realtà. Eppure la realtà è che l’America, dopo la Cina, è la maggiore responsabile dell’inquinamento del pianeta e quindi uno dei principali colpevoli dell’innalzamento delle temperature che portano alla formazione di fenomeni climatici mostruosi come gli uragani di tipo 5. E chissà cos’altro ancora.


DeSantis è un repubblicano e questo non ci sorprende dato che il suo mentore, Trump, sabato scorso ha detto che il cambiamento climatico è “uno dei più grandi imbrogli di tutti i tempi.”

Molto simile a Meloni, orgogliosa promotrice dei maggiori finanziamenti pubblici ai combustibili fossili dell’Unione Europea che ha da poco dichiarato che il Green Deal è “ideologico”.

Gli abitanti della Florida sono rimasti senza parole, letteralmente, proprio come noi. L’unica cosa che ci rimane da fare è interrogarci sulla nostra incapacità di scegliere dei leader politici degni.

Forse solo quando saranno spazzati via dal vento, nel cuore vorticante dell’uragano, questi leader si soffermeranno un attimo a pensare “Ma non è che per caso è colpa del?”

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