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Immagine del redattoreJessi Kume

Tusk sospende il diritto d'asilo, una minaccia per i diritti di tutti


Donald Tusk ha annunciato nel fine settimana che Varsavia sospenderà temporaneamente il diritto d'asilo per i migranti che attraversano il confine bielorusso. La nuova strategia approvata dal governo polacco, con un titolo che ricorda più un film Blockbuster di basso livello - "Take back control. Ensure security" - prevede di barricare temporaneamente i rifugiati dalla possibilità di richiedere asilo in Polonia dopo aver attraversato il confine con la Bielorussia. La giustificazione è che la Russia e i suoi alleati stiano utilizzando i migranti come strumento per destabilizzare l'UE.

Durante la convention del suo partito, la Coalizione Civica (KO), che ha la maggioranza al governo, Tusk ha affermato che l'esecutivo non rispetterà o attuerà norme europee che minacciano la sicurezza della Polonia, come il patto migratorio dell'UE, che già non brilla per solidarietà e diritti umani. E meno male che Tusk era quello moderato dopo la stagione di PiS al governo polacco. Talmente moderato che la sua proposta è stata accolta tra i festeggiamenti della tedesca Alternative für Deutschland.

 

Dall'Europa, una prima risposta è arrivata dalla portavoce di Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo (sì, lo stesso che era andato con Meloni e Von der Leyen in Tunisia). Il consiglio europeo ha espresso solidarietà alla Polonia, conferendo una prima vittoria alla proposta di Tusk. Ha dichiarato che “Russia e Bielorussia o qualsiasi altro paese, non possono permettersi di minare le nostre democrazie o di abusare dei nostri valori, incluso il diritto d'asilo”, che già fa ridere se la situazione non fosse tragica. Non permetteremo agli altri di minare i nostri valori, per cui procediamo a farlo noi.  Dagli appunti riportati dal Consiglio Europeo si legge che “situazioni eccezionali richiedono misure appropriate. Occorre contrastare la strumentalizzazione dei migranti per scopi politici”. Anche queste parole hanno dell’amara ironia visto che è necessario considerare che le politiche migratorie sempre più restrittive degli ultimi anni hanno contribuito a rendere le persone "strumentalizzabili". Se ci fossero vie legali e sicure di accesso, e se i politici si degnassero di gestire la migrazione secondo i valori dei trattati, delle costituzioni e dei diritti umani (che tra l’altro sanciscono nella loro essenza il diritto d’asilo), forse si toglierebbe a Paesi autoritari la possibilità di utilizzare i migranti come arma politica. Abbiamo già visto questa dinamica con la Turchia e la Tunisia, e ora si ripete con la Bielorussia. Le persone vulnerabili sono intrappolate in questo gioco, così come la libertà stessa. Oltre alla strumentalizzazione, sono noti i respingimenti illegali e violenti al confine tra Polonia e Bielorussia. Amnesty International avverte che i richiedenti asilo, "comprese famiglie con bambini, spesso in bisogno di aiuto immediato, sono stati picchiati con manganelli e calci, e minacciati con cani di sicurezza dalle forze bielorusse" mentre tentano di attraversare il confine con la Polonia. Sono queste le persone a cui si propone di negare l’inalienabile diritto di chiedere asilo.


L'articolo 18 della Carta europea dei diritti umani garantisce esplicitamente il diritto d'asilo nell'UE e nessuna deroga è permessa, così come l'articolo 78 del Trattato sul Funzionamento dell'UE obbliga gli Stati membri a difendere il principio di non respingimento. Stiamo parlando di valori chiave e non negoziabili, che sono il cuore dello Stato di Diritto. Parliamo di desideri di vita felice e senza paura, cancellati tra ipocrisia e parole di falsa solidarietà, che alimentano interessi di mera propaganda xenofoba e ci fanno sembrare sempre più simili a quei Paesi autoritari dai quali diciamo di proteggerci. Se questa proposta non incontrasse l’opposizione che una dinamica così pericolosa si merita, potrebbe avere conseguenze disastrose. Il peggior scenario è che questo possa segnare la fine della convenzione sui rifugiati, con l'effetto che altri Stati membri seguano a ruota.

Se il diritto d'asilo crolla così facilmente, siamo tutti in pericolo.  E se questa questione non desta interesse, cosa faremo quando avrà creato un precedente per cui lo Stato di Diritto potrà essere sospeso senza difficoltà e la stessa procedura potrà essere utilizzata contro i diritti che ci riguardano direttamente? Il diritto esiste per proteggerci, mentre la politica ultimamente sembra minacciarci.

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