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Un coro di no



"Da Ainis a Zagrebelsky", ovvero dalla A alla Z, così avevamo scritto sul nuovo numero di Ossigeno riportando i pareri dei costituzionalisti sulla riforma promossa dal Governo Meloni. Quel numero, nel frattempo, è cresciuto ulteriormente, e ben 180 hanno voluto firmare un appello a sostegno della posizione espressa mirabilmente in aula da Liliana Segre e da noi pubblicata proprio sulle pagine dello stesso numero di Ossigeno.


"La nostra Costituzione - si legge nell'appello - è un testo che va maneggiato con cura ed è naturale che quest’attenzione debba essere massima da parte di tutti i cittadini nel momento in cui il disegno di cambiamento investa i suoi punti chiave.

Non è frequente che i costituzionalisti, i cultori professionali della Carta, prendano posizione collettivamente sottoscrivendo pubblici appelli. Molti di loro sono più favorevoli a prese di posizione individuali, magari nello spazio più protetto delle aule universitarie o in audizioni o convegni. Ci sono però dei momenti nella vita di un Paese nei quali il progetto di cambiamento delle regole fondamentali assume un significato preoccupante.  Sono questi i tempi nei quali alcune personalità di altissimo valore morale pur non essendo “addette ai lavori”, sentono la necessità di uscire allo scoperto per denunciare possibili pericoli.

Questo è quanto è avvenuto il 14 maggio di quest’anno, quando la Senatrice a vita Liliana Segre ha chiesto la parola per intervenire nel dibattito sul Premierato che si stava svolgendo nell’Aula del Senato.

Ascoltando quelle parole pronunciate con tanta autorevolezza, molti costituzionalisti e studiosi di diritto pubblico, anche i meno avvezzi a sottoscrivere appelli, hanno deciso non di prendere una posizione autonoma ma di mettersi al fianco di Liliana Segre".

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